sabato 3 agosto 2013

"Bon Bon"

"Bon Bon"


Hu! la memoria! che truffaldina!
ti prende e ti dona cose che
ormai non t'appartengono più,
e poi, lesta lesta, se ne va!
un sorriso o una lacrima
che le importa? lei beata
se ne sta nel cantuccio suo,
mica ha voglia di seguire
volontà, birbona e dispettosa!
già sa di vivere né più
né meno di una rosa!

mercoledì 8 maggio 2013

"Respiro"


"Respiro"

Respira la tua anima,
la sento accanto,
non mi guarda e vaga
nella perdita del mondo,
corre tra le pieghe
di questa realtà,
è un passo leggero
il suo, sfiora l’aria
senza muoverla, pura,
della danza che è
richiesta di permesso,
un libero accesso
alla perdita più dolce,
l’oblio bianco, una
stanchezza rimessa e
serena come la
vecchiaia pacificata,
un sorriso d’anziana
al tramonto di un
giorno non morto
ma splendidamente
dalla penombra assolto.

La tua anima è pace,
il respiro del mondo
che sereno tace.

martedì 2 aprile 2013

Gerusalemme liberata?


“Gerusalemme liberata?”

Si trasporta quest’onda
disincantata e profana,
è acqua piana e cerchia
superfici di profondità
insondabili, chiuse a
occhi non colmi
di disinteresse sincero,
incanto vero, realtà
marmorea e immutabile,
più della ferocia di
verità tradita e mascherata
da gentile omissione,
come a volersi dire
che non c’è macchia nel
mentire a fin di bene,
così crede il furbo
di vivere senza specchi
mentre sguazza in stagni
credendoli oceani.

lunedì 21 gennaio 2013

"Riverbero avversativo"


”Riverbero avversativo”

Perdere nell'abbraccio
la consistenza umana,
diventare puro calore,
niente incandescente,
tutto nient’altro che luce
e aurore siderali a cornice.

Smarrito il senso dell’ ”io”
naturale, non più frammento,
ma intero, completo,
unica sostanza.

E poi il distacco, non freddo,
ma portatore di conseguenti
e nuove prospettive mirabili,
due, affacciate su infiniti altri,
dischiuse come le corone di
quelli che sempre attendono
la pioggia solare
per rinvigorire e tornare.

"Cesare e Lucrezia"

"Cesare e Lucrezia"


Tra petali di gelsomino
sette demoni danzano,
tre per le sorti senza ritorno
due per i visi di Giano
uno per il cuore amaro,
e l’ultimo è già andato.

Tra rami di pioppo
sette angeli piangono,
quattro per gli elementi cardinali
due per il sogno e per il ricordo,
e l’ultimo è già partito.

Tra brani di luce
due anime si stringono,
una per combattere il timore
l’altra per abbracciare il coraggio,
entrambe sono infine
giunte.