“Gerusalemme liberata?”
Si trasporta quest’onda
disincantata e profana,
è acqua piana e cerchia
superfici di profondità
insondabili, chiuse a
occhi non colmi
di disinteresse sincero,
incanto vero, realtà
marmorea e immutabile,
più della ferocia di
verità tradita e mascherata
da gentile omissione,
come a volersi dire
che non c’è macchia nel
mentire a fin di bene,
così crede il furbo
di vivere senza specchi
mentre sguazza in stagni
credendoli oceani.